“I Love You, Honeybear”, un viaggio nella psiche illustrato da Stacey Rozich

Stacey Rozich, artista americana, è nata e cresciuta a Seattle, Washington. Attualmente risiede a Los Angeles, California, dove ha il suo studio e dove si incentra la sua attività lavorativa.
I dipinti di Stacey sono una narrazione folkloristica che trae ispirazione da diversi riferimenti culturali. Gli scenari per questi racconti vengono costruiti attingendo a diversi archetipi immaginari familiari e tradizionali. Parte fondamentale per la sua arte sono le influenze dei viaggi fatti ed i ricordi d’infanzia. Utile per Stacey è anche tutto ciò che si può attingere dal mondo esterno, televisione compresa.
Tutte le opere sono create in acquerello e tempera.

La sua lista di clienti comprende Starbucks, Refinery29, Lucky Peach Magazine, Red Bull Music Academy, il progetto Music Experience, The Stranger, Sub Pop Records, e molti altri.

Stacey Rozich
Stacey Rozich

Father John Misty

Joshua Michael “Josh” Tillman, noto come J. Tillman o Father John Misty, è un artista statunitense. Nato il 3 maggio 1981, incentra la sua carriera sulla musica, diventando cantautore, chitarrista e batterista.

La sua spiccata dote artistica ha portato Father John Misty a firmare collaborazioni con Beyoncé (in “Hold Up”) e Lady Gaga (in alcuni brani dell’album “Joanne”). Tra il 2008 e il 2012 è stato membro della band rock Fleet Foxes.

I Love You, Honeybear

L’album è stato pensato da Father John Misty come la narrazione della crescita personale del personaggio John Tillman (vero nome dell’artista).
Il protagonista John, dopo aver sperimentato legami fallimentari incontra Emma, la sua nuova compagna che cambierà la visione dell’amore di John. Le tracce, che raccontano questo percorso, non sono collocate in ordine cronologico. Ogni canzone narra un pezzetto della maturazione della convinzione che il miglior amore è quello che attrae due persone ugualmente infelici. Questo amore, però, è valido solo se entrambe le persone sono interessate e determinate a trasformarsi insieme, altrimenti non è amore.
Il contorno di questa storia è molto esplicito su temi come il sesso, al noia, la violenza. Tutto è ambientato nella psiche maschile di Tillman.

La copertina

Copertina di "I Love You, Honeybear" realizzata da Stacey Rozich per Father John Misty, 2015
Copertina di “I Love You, Honeybear” realizzata da Stacey Rozich per Father John Misty, 2015

L’artwork dell’album è stato affidato a Stacey Rozich, che si è trovata davanti alla sfida di concretizzare in forma visiva il complesso viaggio della coscienza di Josh Tillman. Le sue illustrazioni ricordano molto quelle che si possono trovare nei libri delle favole. Le figure sono abilmente colorate, dinamiche e, per un certo verso, spaventose e tetre.
Il teatrino di Stacey è popolato da maschere tipiche del folklore di diverse culture. Per la copertina di “I Love You, Honeybear” l’artista si cimenta nella reazillazione di visi umani scoperti, cosa alquanto rara all’interno del suo repertorio.

Artwork di Stacey Rozich per l'album di Father John Misty "I Love You, Honeybear", 2015
Artwork di Stacey Rozich per l’album di Father John Misty “I Love You, Honeybear”, 2015

Durante la commissione per il lavoro, Father John Misty ha dato a Stacey alcune linee guida da seguire. Tra questi spunti c’è quello del sarcasmo. È da questo suggerimento che arriva il “bambino” in braccio all’unica figura femminile dell’artwork. Questa figura femminile è concepita come una Madonna cristiana, raffigurata secondo l’iconografia rinascimentale nella posa dell’allattamento e con la testa dolcemente inclinata di lato. Quello che dovrebbe essere il bambino che regge in braccio ha però la faccia di un adulto. Dopo un’analisi attenta si capisce che è un ritratto di Father John Misty. Questo ritratto è stato espressamente richiesto dal cantante, nonostante la scelta di inserirlo come piccolo Gesù è stata di Stacey. Questa scelta potrebbe essere stata ispirata dall’ascolto del disco, in particolare del brano “Bored In The U.S.A.”. In questo brano viene invocato un “white Jesus” per salvare John dall’educazione inutile che gli è stata impartita.

Questa insolita natività è circondata da una serie di figure spaventose e misteriose. Vediamo un demone alato, un gufo bianco a otto occhi, un gatto quasi indemoniato, un lupo blu con un serpente rosso tra le fauci, un incappucciato.

 

Retro dell'album "I Love You, Honeybear" realizzata da Stacey Rozich per Father John Misty, 2015
Retro dell’album “I Love You, Honeybear” realizzata da Stacey Rozich per Father John Misty, 2015

 

Father John Misty lo troviamo anche un’altra volta all’interno dell’artwork. La seconda volta viene rappresentato nel retro della copertina, dove viene ritratto come una bestia che divora una donna. Qui troviamo una raffigurazione di John che non ha niente a che fare con la somiglianza fisica. John si identifica in questo particolare personaggio per gli amori sbagliati avuti prima di conoscere Emma e per la concezione errata che aveva della donna.

Altri personaggi invece sono richiami delle canzoni presenti nell’album, come ad esempio i mariachi che si collegano al brano “Chateau Lobby #4”.

L’interno dell’album

Interno dell'album "I Love You, Honeybear" realizzata da Stacey Rozich per Father John Misty, 2015
Interno dell’album “I Love You, Honeybear” realizzata da Stacey Rozich per Father John Misty, 2015

La scena al bar che si trova all’interno del CD o del vinile è ispirata alla traccia “Nothing Good Ever Happens At The Goddman Thirsty Crow”.

La scelta di rappresentare solo figure mascherate (fatta eccezione per la natività della copertina) si ritrova anche all’interno dell’album. Persino la donna al bancone, nonostante mostri la schiena nuda e umana, in realtà non ha il visto di una donna, ma di un felino.

Interno tridimensionale dell'album "I Love You, Honeybear" realizzato da Stacey Rozich per Father John Misty, 2015
Interno tridimensionale dell’album “I Love You, Honeybear” realizzato da Stacey Rozich per Father John Misty, 2015

Stacey Rozich spiega che le maschere non servono a nascondere la realtà o, almeno, non secondo un’accezione negativa. Le maschere vanno interpretate come la possibilità di reinventarsi, potendo cambiare. Non importa se essere diversi sia una scelta volta al miglioramento o al peggioramento, la scelta spetta solo al mascherato.

 

 

 

 

Fonti

Sito ufficiale Stacey Rozich: http://www.staceyrozich.com/

Sito ufficiale Father John Misty: https://www.fatherjohnmisty.com/

Fonte testo: http://www.artnoise.it/father-john-misty-love-honeybear-lamore-secondo-josh-tillman/

http://radioeco.it/artwork-della-domenica-love-honeybear-father-john-misty/