Malika Favre è un artista francese. Nata e cresciuta in Francia, si è trasferita a Londra per lavoro, dove ha aperto il suo studio.
Il suo stile, da lei descritto come incontro tra la Pop Art e l’Optical Art, si può definire minimalista. Dai suoi lavori con colori sgargianti, senza sfumature e dalla campitura omogenea, si può trarre una lezione sull’uso dello spazio, sul rapporto tra positivo e negativo e sul colore.
Questo stile così originale l’ha resa una degli artisti più affermati e ricercati del settore. Le sue doti grafiche sono altamente richieste da Vogue, The New Yorker, BAFTA, Sephora, Penguin Book e molti altri.
Le copertine per The New Yorker
Malika ha realizzato molte copertine per The New Yorker, spesso traendo spunto da esperienze personali. La maggior parte di questi lavori sono animati e presentano pochi movimenti da parte dei personaggi raffigurati, che si ripetono in una successione continua. Queste particolari copertine sono visibili da smartphone, tablet o PC.
Page Turner
“I miei libri preferiti sono in cattivo stato: sono quelli che continuo a portare in vacanza”, dice Malika Favre, mentre spiega la sua copertura per il numero estivo. “Ma mi piace quando diventano pieni di sabbia o le loro pagine vengono scolorite dal sole. La lettura estiva è puro relax. Io non sono molto per lo sport, preferisco la lettura, è l’unica cosa che faccio sulla spiaggia.”
La copertina ritrae una donna affascinante, che ci porge le spalle e di cui possiamo vedere il volto solo di tre quarti. Il forte contrasto delle ombre, create in parte dal cappello con la falda larga, ci fa capire che il contesto è estivo. La donna ci guarda solo per un breve istante, per poi tornare alla lettura del libro che regge fra le mani, quasi come se la nostra presenza l’avesse distratta.
The New Yorker propone ogni estate copertine dedicate alla lettura estiva. Il primo lavoro che celebra la lettura in questo specifico periodo risale al 14 agosto del 1937, ad opera di Helen E. Hokinson.
In the Shade
“La luce è diversa nel mese di settembre, l’ultimo sole estivo getta ombre interessanti”. Anche questa volta Malika Favre spiega la sua scelta traendo spunto da come lei stessa percepisce questo mese. “È ancora caldo, ma si inizia a pensare di mettere via i vestiti estivi. Bisogna mettere via la giacca leggere e tirar fuori l’ombrello, anche se non si sa se pioverà o meno. È uno dei miei momenti preferiti dell’anno.”
La protagonista femminile di questa copertina incarna esattamente quello che Malika racconta. La giacca blu, leggera e col bavero sollevato, si pone in contrasto col rosso squillante delle labbra, dello smalto e di ciò che indossa sotto. Nell’animazione vediamo che la donna solleva l’ombrello, mostrandoci i suoi occhi. Dopo averci guardato per un istante, il suo sguardo passa da sinistra a destra, per poi celarsi nuovamente sotto la pesante ombra dell’ombrello.
Operating Theatre
“La copertina del New Yorker è stata ispirata da un unico momento che molte persone hanno vissuto come esperienza in prima persona, me compresa. […] È l’anestesia prima di un’operazione. Volevo trasmettere semplicemente la sensazione di perdere il controllo”.
Francoise Mouly, art editor della rivista, dice di essere rimasto sorpreso e felice del risultato del lavoro di Malika. “Ha evocato la sensazione della chirurgia dal suo punto di vista, in base alla sua esperienza all’età di cinque o sei anni. Ha parlato di un’esperienza che molti di noi hanno vissuto, ma che rimane un mistero“.
“Convenzionalmente, questa immagine dei chirurghi può essere intesa come quello che si vede prima o dopo un’operazione”, continua Mouly. “Ma per Malika, è solo quello che si ricorda del “prima”. Aveva subito un’operazione per correggere lo strabismo e quindi dopo non poteva vedere per giorni, poiché aveva gli occhi bendati.”
“I quattro chirurghi quasi identici incrementano la sensazione di perdere la percezione”, dice Malika. “Ho pensato che il punto di vista di un paziente sarebbe stato il modo più efficace per raccontare la storia e creare uno stato d’animo molto cinematografico per la copertina.”
Fonti
Fonte testi: http://www.newyorker.com/culture/culture-desk
Sito ufficiale: http://malikafavre.com/