Copertina di "Redheads", artbook di Raffaele Marinetti, 11 aprile 2017

L’intervista a Raffaele Marinetti e alle sue “Redheads”

Raffaele Marinetti nasce a Napoli, il 27 Marzo 1974, dove attualmente vive e lavora.
La sua formazione artistica è stata da autodidatta. Il suo esordio da professionista è stato con un albo della serie “Eduardo a Fumetti” nel 2000.

Raffaele ha svolto l’attività di disegnatore di fumetti fino al 2005, pubblicando alcune graphic novel per piccoli editori italiani. Inoltre, ha pubblicato una serie di storie brevi per la rivista americana “Heavy Metal Magazine”.
Dal 2006 in poi ha incentrato la sua attività artistica prevalentemente sull’illustrazione e il digital painting.

Negli ultimi 10 anni da illustratore freelance è stato volutamente lontano dagli editori. Ha collaborato saltuariamente con agenzie di pubblicità e ha disegnanto svariate copertine per libri, ebook e audiolibri per scrittori indipendenti americani.
Nel 2016 ha accettato la proposta di un editore per un artbook, il primo per lui, di pin-up sexy-erotiche:”Redheads”. L’artbook è stato pubblicato dall’americana SQP Artbooks.
Ma ancora oggi, per scelta, la sua attività principale resta quella di disegnatore per committenti privati.

 

Autoritratto di Raffaele Marinetti
Autoritratto di Raffaele Marinetti

Intervista

 

Raffaele, lei è un illustratore prevalentemente erotico. Da dove nasce la sua passione per questo genere?

Diciamo che è solo da due o tre anni sto esponendo e pubblicando il lato erotico della mia produzione, prima le eroine e i personaggi che disegnavo avevano una connotazione sexy ma non esplicitamente sessuale. Comunque sia, ho sempre avuto una forte passione e attrazione per l’erotismo disegnato, legato soprattuto alla figura femminile. Al centro di tutto c’è la Donna, la sua anatomia, le forme, i volumi, la gamma espressiva e la sua particolare comunicazione sessuale. Il mio, fondamentalmente, è un viaggio conoscitivo riguardo la psicologia sessuale femminile.

 

Guardando i suoi lavori non ho potuto fare a meno di pensare ai grandi maestri dell’eros italiani. Tra questi, Guido Crepax, Giovanna Casotto e, soprattutto, Milo Manara. Sente di avere un legame con questi artisti? Sono stati influenti per la sua formazione artistica?

Di sicuro nella mia formazione artistica è stato importante osservare le opere di Milo Manara, un esempio assoluto, oltre che per il tratto e le anatomie, soprattutto per l’espressività delle sue protagoniste, per l’eleganza e la psicologia sottile. Poi sicuramente l’esempio visivo delle opere di Paolo Eleuteri Serpieri, un maestro dell’anatomia realistica, i suoi disegni e le scene che costruisce sono il massimo delle passione e della carnalità. Poi Roberto Baldazzini, maestro dal tratto elegantissimo con un grande gusto per il fetish, per il dettaglio e con una grande cura di ambienti e costumi retrò-vintage anni ’30 e ’50. Poi devo citare ancora due tra i più grandi pinup artist della storia dell’illustrazione, cioè George Petty e Alberto Vargas.

 

A proposito di Manara, ricordo di aver letto una volta che per lui la differenza tra un fumetto erotico e uno porno era una questione di millimetri. Per lei, invece, cosa distingue un disegno erotico da uno pornografico?

In effetti il filo a volte può sembrare sottile, ma per quanto mi riguarda su questo argomento mi verrebbe da citare Flaiano: “La pornografia è noiosa perché fa del pettegolezzo su un mistero.” Comunque, in termini pratici nel disegno erotico non è fondamentale né necessario mostrare nel dettaglio l’atto sessuale. In generale l’erotismo non è atletismo ma mistero.

 

La sua attività artistica è visibile anche tramite social, tra cui Facebook e Instagram. Immagino che queste piattaforme le consentano di avere un contatto diretto con il pubblico. Basandosi quindi sui commenti che riceve e i “mi piace”, saprebbe dire quali sono gli elementi che hanno maggior presa sul pubblico?

Certo, i social sono ormai fondamentali per far conoscere la propria produzione artistica. Per quanto mi risulta dai likes e dai commenti, al momento c’è un ottimo riscontro di pubblico attorno alle mie pinup rosse, e una straordinaria partecipazione per quanto concerne le mie illustrazioni erotiche di coppia.

Illustrazione di Raffaele Marinetti, giugno 2017
Illustrazione di Raffaele Marinetti, giugno 2017

Qual è invece il tipo di donna che le piace rappresentare?

Un vero “tipo” o “prototipo” in realtà non c’è. La mia visione artistica della donna è abbastanza naturalistica e realistica, quindi anche se di poco ma cambiano le forme, il colore di capelli e i vestiti. Posso disegnare una curvy oppure una ragazza magra e slanciata etc. Dipende da cosa mi sento o devo raccontare. Dipende dalla mia ispirazione in quel determinato periodo o cosa mi chiedono editori e clienti. Un punto fondamentale, forse, è l’eleganza o l’assenza di volgarità, sia per le forme che per le espressioni e le pose. A questo ci tengo molto.

“Redheads”

Illustrazione contenuta in "Redheads", artbook di Raffaele Marinetti, 11 aprile 2017
Illustrazione contenuta in “Redheads”, artbook di Raffaele Marinetti, 11 aprile 2017

Spostiamoci al suo ultimo artbook, “Redheads”. Come mai ha scelto di dedicarsi alle donne dai capelli rossi?

Dal punto di vista dell’esplicitazione e dell’interpretazione artistica, ho forse sempre avuto un particolare amore per questo colore di capelli, per le donne rosse con lentiggini. Anche se parlerei più di una prevalenza nei soggetti che non del mio “tipo” femminile. In generale, è risaputo che il colore rosso crea una forte percezione di disponibilità sessuale oltre che certa capacità attrattiva. Nel caso di “Redheads”, l’editore ha colto questa prevalenza nel mio repertorio di pinup e mi ha chiesto di farne un libro.


Sfogliando l’artbook ho subito colto un particolare: le uniche parte colorate sono i capelli e la pelle. I vestiti e l’ambientazione rimangono bianchi, con un chiaroscuro abbozzato e tipico del disegno preparatorio. Come mai questa scelta?

A un certo punto mi è venuto naturale non completare la colorazione, mi dava già un senso di completezza così: solo pelle, capelli e occhi. Successivamente ho scoperto che già altri grandi pinup artist avevano fatto libri, calendari e pubblicità utilizzando pinup con una colorazione non completa. Ad esempio, avevano già fatto una cosa simile negli anni ’40 e ’50 George Petty e Alberto Vargas.

 

La copertina

Copertina di "Redheads", artbook di Raffaele Marinetti, 11 aprile 2017
Copertina di “Redheads”, artbook di Raffaele Marinetti, 11 aprile 2017

Veniamo ora alla copertina. Di tutte le splendide ragazze che ha rappresentato, come mai ha scelto proprio quella? C’è qualcosa che la distingue dalle altre?

E’ stato l’editore a proporre quella come copertina, e io sono stato abbastanza d’accordo con lui. Di sicuro era tra le due o tre che avevo in mente.


Guardando il font del titolo non posso fare a meno di pensare all’America degli anni 50. Questo, ovviamente, si ricollega alle pin up.
È una deduzione corretta? Cosa l’ha portata a scegliere questo carattere?

Anche il font è stato scelto dall’editore, credo abbia fatto una scelta corretta e coerente, del resto il mio è uno stile che ha alcuni richiami ai fifties americani. Personalmente adoro quel particolare periodo degli USA, le pinup bombshells, le candy girls, le Cadillac, le grandi insegne luminose al neon, le forme tonde e bombate del design e l’Atomic style.


Che ruolo ha avuto nell’impaginazione della copertina? Di cosa si è occupato?

E’ stata semplicemente scelta una delle 48 pinup, quella che aveva evidentemente più capacità attraenti ed evocative. L’impaginazione è la stessa usata per le altre all’interno del libro. Non c’erano grosse difficoltà per il titolo visto la grande quantità di spazio bianco che mediamente ho lasciato per ogni illustrazione.


In conclusione all’intervista, è possibile sapere se ha in programma la realizzazione o la pubblicazione di un nuovo artbook? Se sì, su cosa verteranno le illustrazioni?

Ci sono delle idee, ma vediamo prima come va questo libro che è appena uscito, poi con l’editore vedremo se e quando farne altri su questo tema.

 

 

Ringraziamenti e Social Network

Si ringrazia Raffaele Marinetti per la disponibilità e la gentilezza nel rispondere alle domande.

 

Sito ufficiale: http://www.raffaelemarinetti.it/

Instagram: https://www.instagram.com/raffaele.marinetti/

Facebook: https://www.facebook.com/raffaele.marinetti